“Alla scoperta dei Nebbioli” con Fisar Padova
Imparare degustando, il primo appuntamento Fisar Padova del 2022 ha come protagonista il Nebbiolo. Nella serata di Venerdì 11 Marzo, la nostra Marta Ingegneri ha accompagnato soci e non in un viaggio attraverso tre regioni per scoprire varie denominazioni che riguardano questo nobile vitigno.
Nebbiolo, le nostre scelte per conoscerlo meglio
La serata inizia con una dovuta panoramica sui biotipi e le caratteristiche del Nebbiolo, per poi esaminare la prima zona scelta nel nord del Piemonte: Carema.
DOC dal 1967 e presidio Slow Food dal 2014, il suo paesaggio vinicolo mette l’accento sulle difficoltà della viticoltura di montagna che, in questa zona, sopravvive soprattutto grazie alla Cantina di Produttori di Carema. La cooperativa infatti permette anche ai più piccoli soci conferenti le uve di contribuire ad una serie di interessanti etichette. Per i primi due assaggi sono state dunque scelte le etichette “Lunaneuva”, spumante metodo classico brut rosè a base di uve Nebbiolo, e “Carema Doc 2018”.
Proseguendo il viaggio, si è arrivati fino alla Valle d’Aosta dove, dopo un primo inquadramento generale del disciplinare della denominazione d’origine, si è passati a una panoramica sulla Cantina Les Cretes, scelta per rappresentare il Nebbiolo valdostano con il loro “Sommet 2018”.
La cucina allestita da poco nella nostra sede di Albignasego ha quindi messo in tavola il primo abbinamento, ravioli ripieni alle erbe saltati nel burro e spolverati di ricotta affumicata, che si sono ben combinati ai primi vini di montagna.
L’itinerario è proseguito con la Docg Ghemme, rappresentata dal “Chioso dei Pomi”della cantina Rovellotti,un blend formato dall’85% di Nebbiolo e un 15% di Vespolina che, con la sua delicata aromaticità, ha messo in luce caratteristiche molto diverse dai vini precedenti, sottolineando sentori dolci e floreali sia al naso che all’assaggio.
Siamo arrivati quindi in Lombardia, nella suggestiva Valtellina, dove ci siamo soffermati sui terrazzamenti e sui 2500 km di muretti a secco che li sostengono, annoverati come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’Unesco. Abbiamo scelto di degustare un Valtellina Superiore Inferno della cantina Mamete Prevostini, “La Cruus”, che è stato accompagnato da polenta taragna condita con un ragù di carne.
L’ultimo vino in degustazione è rimasto nel territorio valtellinese, questa volta la scelta è stata uno Sfurzat della Valtellina, il “Corte di Cama” di Mamete Prevostini, in questo caso si è optato per un abbinamento di formaggi, entrambi di latte vaccino, due semistagionati di 60 e 90 giorni del Veneto e dell’Alta Badia.
Il nostro viaggio tra le zone del Nebbiolo però non si conclude qui, la prossima degustazione targata Fisar Padova ci porterà nelle Langhe alla scoperta di Barolo e Barbaresco!
Stay tuned!
Write a comment: